
FIRST FRAME ROOM
Presentazioni editoriali per progetti audiovisivi.
Pitch deck, one-pager e series bible con stile e strategia.
Chi siamo

First Frame Room è uno studio editoriale visivo specializzato nella realizzazione di pitch deck visivi, one-pager e series bible per sceneggiatori, registi, autori e case di produzione.Affianchiamo progetti per la serialità e il cinema, lavorando sul tono, la struttura e l’identità narrativa dei materiali.Il nostro lavoro si estende anche alla traduzione e localizzazione professionale in inglese e italiano, con attenzione narrativa, visiva e strategica.Diamo forma a storie, intuizioni e testi che hanno bisogno di dire meno, ma meglio — trasformandoli in materiali che respirano, comunicano e convincono.Lavoriamo dietro le quinte, dove le idee si fanno struttura.Alcuni dei nostri pitch hanno raggiunto l’attenzione di major internazionali e case di produzione indipendenti. Altri sono in viaggio. Forse c’è anche il tuo.
La nostra linea narrativa
Non lavoriamo su tutto.
Preferiamo progetti con un’identità precisa, un tono riconoscibile e il coraggio di non inseguire i trend.
Siamo interessati a storie che costruiscono relazioni, mondi e possibilità.
Lavoriamo su materiali che non solo mostrano un’idea, ma la posizionano.
Siamo selettivi, ma se c’è sintonia, costruiamo con determinazione.
Una buona idea può bastare.
Ma una buona idea con struttura, visione e forma… può andare lontano.
Servizi

Lavoriamo su materiali narrativi per l’audiovisivo.
Ogni progetto è diverso: i servizi sono flessibili e costruiti su misura.
One pager narrativo
Sintesi chiara e leggibile del progetto.
Una pagina che comunica tono, tema e potenziale.
Disponibile in italiano e inglese.
Pitch Deck visivo
Presentazione narrativa e visiva su misura.
Lavoriamo a partire da materiali forniti o sviluppiamo il deck da zero, mantenendo coerenza e identità progettuale.
Series Bible – revisione e impaginazione narrativa
Riorganizziamo e revisioniamo i contenuti forniti.
Curiamo tono, ritmo e struttura per garantire chiarezza espositiva e coerenza narrativa.
L’impaginazione visiva è costruita intorno al progetto.
L’obiettivo è una Bible solida, coerente e leggibile.
Treatment editoriale
Un documento narrativo che dà forma all’idea.
Articoliamo concept, trama e sviluppo con voce chiara e tono coerente.
Utile in fase di sviluppo o come base per materiali di pitching.
Lookbook & Moodboard
Una proposta visiva che accompagna e rafforza il tono del progetto.
Selezioniamo immagini, palette e riferimenti stilistici per evocare l’universo narrativo e il feeling visivo.
Strumento utile per presentare il progetto in modo immediato e suggestivo.
Traduzione & localizzazione
Adattiamo i contenuti narrativi dall’italiano all’inglese (e viceversa) per progetti destinati al mercato internazionale.
Traduzioni narrative a cura di professionisti del settore audiovisivo.
Analisi strategica e posizionamento
A partire dal concept e dai materiali, analizziamo tono, struttura e potenziale del progetto.
Individuiamo interlocutori ideali (produttori, agenti, piattaforme), suggeriamo le forme più efficaci per presentarlo e proponiamo eventuali adattamenti per rafforzarne l’impatto.
Non è pitching casuale. È direzione narrativa consapevole.
Pacchetto completo
Un percorso coeso che unisce sviluppo narrativo e presentazione visiva: dal one-pager al pitch deck, dalla series bible o dal treatment cinematografico a moodboard e posizionamento strategico.
Per un’identità solida, coerente e pronta al mercato.
Collaborazioni

First Frame Room collabora con autori, registi e produttori impegnati nello sviluppo di progetti audiovisivi originali.
Cosa possiamo fare insieme
Ogni progetto è unico. E ogni presentazione lo merita:
• Pitch deck narrativi e visivi per film e serie
• One-pager evocativi, sintetici, mirati
• Series bible solide, coerenti, con un’identità precisaStrutture editoriali costruite attorno all’identità del progetto.Ogni dettaglio ha una funzione, ogni pagina una voce.
Per chi è pensato
• Autori con idee da valorizzare
• Registi in cerca di una sponda narrativa
• Produzioni e broadcaster coinvolti in co-sviluppo
Come funziona
Lavoriamo solo su progetti selezionati.
Partiamo da un primo scambio: visione, materiali disponibili, obiettivi.
Se c’è sintonia, definiamo un percorso su misura.
Chi ci sceglie, non cerca scorciatoie. Cerca una direzione.Se hai un progetto da proporre, scrivici tramite il modulo o a [email protected]
Ci scelgono quando…
• …un’idea ha forza, ma manca una forma chiara per raccontarla.
• …un progetto ha bisogno di coerenza narrativa e visiva prima di essere presentato.
• …una produzione vuole materiali che parlino al mercato, senza sacrificare la voce autoriale.
• …un autore cerca confronto, non correzione.
• …c’è una scadenza e servono materiali che funzionino, anche sotto pressione.
• …qualcuno scrive “Pitch da inviare entro venerdì”, e il documento Word è infinito.
Il Team

Un piccolo studio, più voci. Ogni progetto passa attraverso competenze diverse, coordinate con cura.
N. - Narrazione e sviluppo
Lavora sulla struttura dei contenuti e sul tono narrativo.
Cura i testi dal concept iniziale fino alla versione presentabile.
Esperienza in scrittura per il mercato italiano e internazionale
M. – Design editoriale
Impagina e progetta la comunicazione visiva.
Sviluppa layout coerenti, ordinati e con personalità.
Cura ogni progetto visivo in relazione al contenuto.
V. – Strategia e posizionamento
Si occupa dell’analisi del progetto, dei contatti, del contesto.
Organizza le tempistiche di invio, valuta il target e la forma.
Cura la presentazione per pitch nazionali e internazionali.
A. – Traduzioni narrative
Traduce e adatta contenuti dall’italiano all’inglese e viceversa.
Mantiene coerenza di stile, tono e registro.
Specializzata in narrazione audiovisiva.
E. – Coordinamento e amministrazione
Gestisce i flussi di lavoro, le comunicazioni e i preventivi.
Coordina le fasi operative e assicura la chiarezza dei processi.
Referente per budget, tempistiche e materiali.
Dentro il processo





Se hai un progetto, un’idea o anche solo un’intuizione, scrivici.
[email protected]
Note Editoriali

Un progetto, prima di essere scritto, va pensato.
In questa sezione raccogliamo appunti, riflessioni e osservazioni sullo sviluppo narrativo per il mercato audiovisivo.Non è un blog. È una linea editoriale.Parliamo di pitch deck, one-pager, bible e materiali che aiutano una storia a presentarsi con coerenza, identità e strategia.
Pitch deck professionali: la forma è parte della narrazione
Un pitch deck non è solo una presentazione visiva.
È una dichiarazione d’intenti: tono, ritmo e stile devono raccontare la storia ancor prima che lo facciano le pagine della sceneggiatura.I materiali editoriali per un progetto audiovisivo non servono solo a spiegare. Servono a posizionare, evocare, convincere.
Per questo, scrivere un pitch deck professionale non significa riempire pagine con buone idee: significa trasformarle in una struttura narrativa coerente.Che si tratti di una serie, un film o un documentario, ogni sezione di un pitch deck dovrebbe portare chi legge dentro lo spirito del progetto: sinossi, concept, struttura, visione. Tutto deve già parlare come se il progetto esistesse.Da First Frame Room, costruiamo pitch deck professionali che respirano.
Che non imitano i trend, ma valorizzano l’identità del progetto.
Che parlano il linguaggio di chi produce, senza tradire quello di chi scrive.
Un pitch deck non si compila. Si scrive.
Cercando online come presentare un progetto audiovisivo, si trovano strumenti, modelli e suggerimenti visivi “pronti all’uso”.Ma un pitch deck non è un modulo da compilare.
È un documento narrativo.Chi lo riceve — un produttore, una piattaforma, un fondo — legge tra le righe. E tra le slide.Sa riconoscere quando un progetto ha una direzione, e quando è stato inserito dentro una forma già pensata per qualcun altro.Noi crediamo che la presentazione editoriale sia parte del racconto.Il formato conta. Ma viene dopo il tono, la struttura, la coerenza.Un buon pitch deck non si limita a spiegare.
Fa venir voglia di sapere come finisce.
Series Bible: non è una Bibbia, ma è sacra.
Si chiama “bibbia”, ma non ha dogmi.
La series bible è il documento di sviluppo che accompagna una serie lungo il percorso tra l’idea e la produzione.Serve a mostrare struttura narrativa, tono, arco dei personaggi, e la direzione generale della storia — sia quella orizzontale che verticale.Alcune sono brevi e strategiche. Altre diventano veri e propri dossier visivi e concettuali.
Ma una cosa è certa: non è un riassunto.Una buona series bible non racconta la serie. La organizza.Una scheda personaggio non è una descrizione fisica, ma una mappa evolutiva.
Un paragrafo sui temi non è “l’intenzione dell’autore”, ma il modo in cui la storia respira.Ogni voce, ogni sezione, ogni pagina deve aiutare chi legge a capire il progetto
prima ancora di vederlo girato.Da First Frame Room lavoriamo su series bible che non imitano il formato, ma ne riscrivono la funzione:
guidare chi produce, accompagnare chi scrive, parlare prima della serie.
Presentare un progetto audiovisivo: forma, voce e strategia
Presentare un progetto non significa raccontare tutto.
Significa sapere cosa serve dire, e cosa è meglio lasciare fuori.Chi riceve materiali editoriali — case di produzione, agenti, piattaforme — non vuole solo capire di cosa parla una storia.
Vuole sentire perché dovrebbe esistere ora.Una sinossi troppo lunga. Un concept che spiega l’intero arco narrativo. Una presentazione visivamente “piena” ma strutturalmente vuota…
Sono segnali che chi scrive sta cercando di convincere con il rumore.I materiali giusti per presentare un progetto audiovisivo non urlano.
Posizionano.A volte basta una one-pager chiara. A volte serve una bible più profonda.
Dipende dal momento, dal destinatario, e dalla storia.Da First Frame Room aiutiamo autori e produzioni a costruire presentazioni che non sembrino richieste d’aiuto, ma inviti a leggere.Presentare è un atto narrativo. E ogni storia merita un ingresso elegante.
One-pager: sintesi o strategia?
Tutti chiedono un one-pager. Pochi sanno davvero cosa dovrebbe contenere.Non è una sinossi. Non è un riassunto. Non è una pagina qualunque.Il one-pager è la forma breve di una visione lunga.In una sola pagina deve apparire:
• la voce della storia
• il suo posizionamento
• l’arco narrativo in potenzaUn buon one-pager non elenca. Evoca.Serve a far leggere il resto.
È lo strumento editoriale che apre porte senza bussare.Alcuni sbagliano riempiendolo di informazioni.
Altri lo svuotano in nome della sintesi.Da First Frame Room lo costruiamo come si costruisce l’ingresso di un mondo narrativo.
Con ritmo, intenzione e coerenza visiva.Perché un progetto può iniziare ovunque.
Ma un one-pager deve sempre farsi ricordare.
I tre errori invisibili in una presentazione narrativa
Alcuni errori si notano subito: una sinossi confusa, un concept scollegato, un font illeggibile.Altri no. Ma si sentono.E sono proprio quelli che impediscono a una presentazione di essere presa sul serio.Ecco i tre più comuni:1. Troppa sicurezza sulla forma, troppa poca sulla voceL’idea sembra chiara, ma il testo è impersonale.
Il tono è neutro, il lessico tecnico.
Il lettore capisce tutto… e non si ricorda niente.2. Tutto e subitoUna presentazione narrativa non è un elenco esaustivo.
Serve per incuriosire, non per spiegare ogni dettaglio.La tentazione di dire tutto è forte.
Ma se non lasci respiro, nessuno immagina nulla.3. Nessuna idea di chi leggeMateriali pensati per “tutti” finiscono per parlare a nessuno.Chi li riceve capisce subito se quel pitch è stato costruito con un destinatario in mente — o no.Da First Frame Room partiamo da qui:
dalla voce, dalla strategia e dal lettore.Perché presentare una storia non è solo un atto creativo.
È un atto di ascolto ben posizionato.
Il tono visivo: la parte scritta che non si legge
Ci sono parole scritte. E poi c’è il modo in cui quelle parole si presentano.Il tono visivo non è grafica. È ritmo, respiro, identità.Un pitch deck, un one-pager, una bible non sono solo “testi da impaginare”.
Sono materiali che devono parlare prima ancora di essere letti.La coerenza tra voce e struttura.
L’uso dello spazio bianco.
Il modo in cui un titolo apre una sezione.Tutto contribuisce alla lettura.
Anche quando non ce ne accorgiamo.Un buon tono visivo non è vistoso. È preciso.
E fa sì che chi legge entri nel progetto con il passo giusto.Da First Frame Room lavoriamo sul contenuto e sulla forma insieme.
Perché una presentazione visivamente neutra rischia di essere mutismo narrativo.
Chi legge un pitch? (E cosa si aspetta davvero)
Un pitch non è un messaggio nella bottiglia.
È un documento che deve arrivare a qualcuno — e quel qualcuno ha poco tempo, molti progetti da valutare e un radar acceso sui dettagli.Il destinatario non è sempre lo stesso: può essere un produttore, uno story editor, un agente, una figura di sviluppo.Ma chiunque sia, non legge “per curiosità”.Legge per capire:
• se c’è un’identità narrativa
• se il progetto ha posizionamento
• se vale la pena continuare a leggereQuesto significa che un pitch non deve solo raccontare cosa succede nella storia.
Deve mostrare che la storia ha un senso nel contesto in cui arriva.Da First Frame Room lavoriamo con questo in mente.
Ogni presentazione è pensata non solo per la storia, ma per chi la riceverà.Perché un buon pitch non è solo scritto bene.
È scritto al posto giusto.
La voce del progetto non è quella dell’autore
Una delle cose più difficili da accettare — soprattutto per chi scrive — è che il progetto ha una voce diversa dalla propria.
Non contraria.
Solo diversa.La voce dell’autore è personale, interna, fluida.
Ma la voce del progetto è esterna, leggibile, strutturata.
È quella che parla quando l’autore tace. Quella che presenta l’idea anche quando nessuno può spiegarla a voce.A volte un pitch sembra scritto da chi l’ha vissuto troppo da vicino.
Troppo dettaglio, troppo tono, troppo “io”.
Altre volte, invece, sembra distante: asciugato, scolastico, senz’anima.La voce del progetto sta in mezzo.
È quella che ti fa capire cosa vuoi raccontare,
senza obbligarti a spiegare chi sei.In First Frame Room lavoriamo proprio su questo:
aiutare i progetti a trovare una voce che parli al posto dell’autore — non sopra di lui.
Una voce che sia credibile, coerente, e leggibile da chi deve ascoltarla.
Anche i film hanno bisogno di parlare prima che esistano
Un film può iniziare da una scena.
Da un’immagine.
Da una sensazione precisa che, all’inizio, non ha nemmeno parole.
Ma prima o poi, dovrà trovarle.Il cinema è fatto per essere visto, sì.
Ma prima, dev’essere letto.Trattamenti editoriali, pitch deck, lookbook: tutti strumenti pensati per raccontare un film prima che venga girato.
Non per sostituire la visione, ma per preparare il terreno.A volte un progetto esiste tutto nella testa dell’autore.
Ma se non riesce a entrare anche in quella di un produttore, un fondo, una commissione… rimane lì.
Perfetto, ma fermo.In First Frame Room, lavoriamo con chi ha visione.
Il nostro compito è darle forma, voce, struttura — prima che diventi immagine.Perché anche il film più visivo ha bisogno, prima, di essere creduto.
E per essere creduto, deve sapere come raccontarsi.
Logline: smettere di fare colpo, cominciare a dire qualcosa
La logline non è una frase “furba”.
Non è uno slogan.
E non serve a farti sembrare intelligente, profondo, visionario o già su un red carpet.Una logline funziona quando dice cosa succede, a chi succede, e perché ci importa.
Non serve spiegare tutto. Serve farci voler sapere il resto.Noi le leggiamo tutti i giorni.
E spesso troviamo frasi come:“In un mondo dove il tempo si piega alle emozioni, un uomo scopre che nulla è come sembra.”
Bello. Ma cosa succede? Chi è questo uomo? Perché dovrebbe interessarci?Una buona logline non è poetica. È chiara.
La poesia verrà dopo. Quando la storia sarà raccontata bene.Ecco tre domande che aiutano:
• Chi è il tuo protagonista?
• Cosa vuole disperatamente, e cosa glielo impedisce?
• Qual è l’unicità della situazione in cui si trova?Una giovane archivista del Vaticano scopre un manoscritto che sembra predire la morte del papa, ma ogni tentativo di condividerlo lo rende più reale.Questa logline non vince premi. Ma fa una cosa importantissima: ti fa voltare la pagina.E se il tuo progetto è buono (lo è), la logline deve solo aprire la porta.
Non costruirla. Non arredarla.
Solo aprirla con semplicità.In First Frame Room, una logline si costruisce ascoltando la storia prima che lo stile.
Sappiamo che funziona quando non ha bisogno di sembrare intelligente: basta che sia vera.
Scriviamo per incuriosire chi legge, ma soprattutto per far sentire chi ha scritto che è ancora tutto da raccontare.
Contatti
Diamo forma al tuo primo fotogramma.
Hai un’idea? Un progetto? Una scintilla? Scrivici — ascoltiamo tutto, leggiamo davvero.
oppure scrivici a: [email protected]
Con base in Italia e nel Regno Unito
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